foto di Luigi Ghirri, Tellaro, 1980 |
Fu dedicato al cantautore Gianmaria Testa il Festival della canzone d'autore che si svolge ogni anno a Macerata, Musicultura 2016.
Agli Antichi Forni, locale espositivo del centro città, fino al 26 giugno di quell'anno restò una mostra con gli scatti dei momenti più belli della sua carriera, aggiunta alla lettura di stralci del libro "Da questa parte del mare", uscito postumo in aprile, che si è tenuta in centro il 21 giugno. Questi eventi collaterali erano parte integrante della Controra, il festival off di Musicultura ormai noto tanto quanto la kermesse principale.
Testa è stato un brillante naturale talento, ex ferroviere, quasi intimidito dal mondo in cui si muoveva. Ha lasciato la sua opera, da riascoltare, che racconta più di mille parole la sua vita, dove l'arte era stata una scelta di passione, e basta.
Uno semplice e di poche parole, come tanti talenti musicali una stella a Parigi e poco considerato in Italia.
Se vi capita di leggere il suo libro Da questa parte del mare capirete subito cosa voglio dire. La portata delle sue riflessioni, la grandezza della sua umanità.
«Ciao socio, compare, fratello che non mi è capitato in famiglia e che ho cercato intorno, grazie di accomunarmi al libro della tua vita. Hai messo insieme pezzi del tuo tempo senza ricavarne un’autobiografia, perché non riesci a dire di te senza gli altri. Ti scansi dal centro, lasci il tuo capitolo all’ospite di turno. La tua diventa una multibiografia di persone e di luoghi, dove sei anche tu. Leggo la tua vita numerosa di altri, la tua scrittura a maglia di catena che li tiene insieme» (dall'introduzione di Erri de Luca)
Il disco "Da questa parte del mare" ha ricevuto la Targa Tenco nel 2007 come migliore album dell'anno e presta il titolo a questo libro, che racconta impressioni, scorci, molto attuali, di vite legate simbolicamente al mare.
Queste pagine, così poetiche, raccontano gli aneddoti che hanno dato vita alle sue canzoni più note.
Il volume si apre con il suo ricordo di bambino che ha imparato la semina del grano a mano, un'arte, una preziosa azione di maieutica popolare. Questi ricordi delle cose semplici, queste impressioni, sensazioni, istanti colti in un momento impercettibile e nel correre cittadino sono gli argomenti delle sue canzoni.
IL MARE PER UN PIEMONTESE
Ma come per un altro celebre piemontese, cantantautore e compositore, il maestro Paolo Conte, compare il mare come protagonista: il mare è una fissazione, un amore segreto, una via di fuga o di approdo.
Il mare per Testa è soprattutto il luogo in cui si consumano le tragedie delle carrette piene di immigrati, di gente normale che sceglie un'altra sponda per iniziare un'altra vita, qualsiasi sia, ma migliore di quella lasciata alle spalle.
Il mare è un simbolo, quindi, per Gianmaria Testa, ma non è il solo. Scoprire gli altri sarà facile come bere tutto d'un fiato questo saporito, appassionato, poetico nettare di scrittura, che non manca di inserire un omaggio in forma di canzone a una altro maestro, Fabrizio De André.
"Ho l'impressione che nei confronti del fenomeno delle migrazioni abbiamo avuto uno sguardo povero e impaurito che ha fatto emergere la parte meno nobile di noi tutti" (Gianmaria Testa)
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