Che cos'è che ami di me

Racconto di Giulio Cioffi

Lui: “Non ricordo davvero niente della mia infanzia. Nessun sentimento vivo, solo immagini. Ma ricordo la libertà.”
Lei: “Perché non mi ami? Puoi rispondere a una domanda del genere?”
Lui: “Non lo so.”
Lui: “Credo che molti di noi passino la loro vita alla ricerca di una figura che è dentro di loro, e che non troveranno mai. Si imbatteranno in quello che c'è, ne vedranno il bello, senza che ci sia il magnifico, lo accetteranno accanto a sé stessi, lui o lei accetteranno, sentiranno il calore, la gentilezza dei sentimenti, ma resterà sempre quello spazio vuoto dentro di loro, dentro molti di loro, che gli ricorderà costantemente la lontananza dal loro grande sogno, dal loro grande amore.”
Lei: “Sei cresciuto con dei modelli sbagliati. Hai visto troppa televisione. Abbiamo tutti visto troppa televisione, e cinema. E non abbiamo capito niente.”
Lui: “Che ore sono?”
Lei: “Sono le 8.30. Perché?”
Lui: “Dovrei scrivere.”
Lei: “Tu non sei uno scrittore.”
Lui: “Se voglio diventarlo è ora che cominci ad allenarmi e affinare l'arte. Che dici?”
Lei: “C'è troppa concorrenza. Non ce la faresti.”
Lui: “Ascolta, il fatto che tu hai rinunciato anche a credere di poter diventare qualcosa per una comoda vita dietro un bancone a osservare il tuo piccolo mondo e fustigare chi ti sta davanti a colpi di sentenze non ti dà la licenza, per l'appunto, di sfiduciare gli altri. Se lo rifai ti mordo un polpaccio.”
Lei: “Non smonto nessuno, stupido. Tutti vogliono distinguersi al giorno d'oggi, tutti partecipano a concorsi di poesia online, ai festival indipendenti che termineranno con una qualche esposizione dei migliori scritti appiccicati in modo artistico sulle pareti di qualche caveau...Ahi! Ma sei fuori?”
Lui: “Mi dici che ore sono, per favore?”
Lei: “Stai fermo. Sono le 10, stupido...Ahi!... Ti strappo le ciglia, bastardo...Ti fermi?!”
Lui: “Devo alzarmi. Devo andare a casa e passare prima al forno a prendere il pane.”
Lei: “Vai, vai.”
Lui: “Ci risentiamo domani. D'accordo?” E lo sapeva in fondo che in quell'istante stava sbagliando, ma non tutti sanno accettare il silenzio, sempre.

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