Il Jazz italiano per il sisma, cos'era e cosa sarà
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"Il Jazz Italiano per L'Aquila" lanciato a settembre 2015 , fortemente voluto da Paolo Fresu, Ada Montellanico e l'allora ministro Enrico Franceschini, fu una edizione partecipatissima oltre ogni aspettativa. Più di 50mila spettatori avevano invaso l'Aquila pochi giorni prima deserta, a causa dello spopolamento post sisma 2009.
Dandole coraggio, linfa nuova, instillando un'atmosfera di festa per niente scontata.
La gente del jazz invade l'Aquila ph@sarabonfili
Paolo Fresu con gli organizzatori ph@sarabonfili
La manifestazione si è ripetuta, arrivando quest'anno alle IV edizione, cambiando nome in seguito al Sisma del 2016 in centro Italia: ora si chiama "Il jazz Italiano per le terre del sisma" e coinvolge oltre all'Aquila, i comuni di Amatrice, Scheggino e Camerino, rispettivamente in Lazio, Umbria e Marche.
Fresu e il giornalista Rai Carlo Massarini - ph@sarabonfili
Dal 2019 l'Aquila sarà partner di questo evento con un festival autonomo, ha annunciato il sindaco Pierluigi Biondi, firmando un protocollo di intenti con gli organizzatori e alla Siae, per una manifestazione nuova a cui Fresu e compagni hanno, quindi, dato solo il la.
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